Jeff Bezos dove vive? A quanto ammonta il suo patrimonio?

Jeff Bezos è uno degli uomini più ricchi al mondo, noto soprattutto per essere il boss del colosso Amazon. Stando alle ultime analisi sui risultati, il patrimonio di Jeff Bezos ha dell’incredibile e ammonterebbe a circa 166,3 miliardi di dollari. Basti pensare, ad esempio, che è stato ultimamente confrontato con quello dell’ormai noto Bill Gates (ideatore e sviluppatore di Microsoft).
All’interno dell’articolo esamineremo la sua vita, i migliori ed i peggiori momenti da lui affrontati e le curiosità intorno al suo business. Aspetto rilevante, sarà inoltre la spiegazione sulle migliori strategie attuate dall’imprenditore nel corso degli ultimi anni. Amazon, proprio come tante realtà tecnologiche ed innovative, ha trovato iniziali difficoltà durante il proprio lancio. Per raggiungere il successo, soprattutto nel mercato online, è fondamentale ottenere il cosiddetto “vantaggio del pioniere”. Tale situazione è legata ad una reale innovazione proposta, per la prima volta, da una società.
Come ultimo aspetto, non per ordine di importanza, ci focalizzeremo sulla presenza di Jeff Bezos all’interno di raccolte benefiche e donazioni milionarie. È caratteristica comune, per personaggi di successo, come ad esempio Mark Zuckerberg o Jeff Bezos, entrare a fare parte di compagnie per aiutare il prossimo o per migliorare il mondo in cui viviamo.
Chi è Jeff bezos, la famiglia e dove vive
Jeff Bezos è nato in Nuovo Messico, precisamente ad Albuquerque, il 12 gennaio 1964. Nato da genitori molto giovani (madre diciassettenne e padre diciottenne), all’età di pochi anni ha dovuto prendere il cognome del nuovo papà adottivo. Curiosità vuole, che durante la sua infanzia, per evitare di essere disturbato dai propri fratelli, Bezos ideò un rudimentale allarme. Destinò vorrà, che da lì a qualche decennio, sarebbe diventato ideatore di uno dei più grandi progetti tecnologici.
Nel 1994 Bezos sposa MacKenzie Tuttle, dalla quale divorzierà nel 2019 dopo 25 anni di matrimonio. Gli accordi legali, conclusi in pochi mesi, hanno stabilito un rapido accordo sulla milionaria divisione dei beni. Alla moglie è andato il 4% della società dell’imprenditore e il 25% del paniere complessivo delle azioni Amazon. Che si tratti di numeri impressionanti è vero, ma paragonati al patrimonio dichiarato sembrano pochi spicci.
Jeff Bezos, durante una delle sue dichiarazioni, ha più volte affermato di voler restare in buoni rapporti con la moglie per accudire, crescere ed istruire i loro 4 figli.
Le sue aziende
Oltre a possedere Amazon, come socio maggioritario ed amministratore delegato, Jeff Bezos è a capo di altre colossali realtà imprenditoriali. Vediamole assieme:
- Nel 2012, per soli 780 milioni di dollari acquisisce Kiva Systems (odierna Amazon Robotica) incentrata nella progettazione e ideazione di robot.
- Nel 2013, dopo una serie di lunghe trattative, ha acquistato la famosa e seguitissima testata giornalistica del Washington Post.
- Nel 2014 è il turno della innovativa piattaforme per video in live Twitch, pagata 970 milioni.
- Nel 2017, dopo un esborso di 14 miliardi di dollari Jeff Bezos acquista Whole Foods, immensa società nel settore alimentare.
- Nel 2018, per un solo miliardo di dollari si aggiudica PillPack, attiva nel settore della farmaceutica online.
Come se non bastasse, l’imprenditore miliardario possiede anche una Venture Capital dal nome Bezos Expeditions. Secondo varie analisi, Jeff Bezos avrebbe partecipato, inserendo propri investimenti, in: MakerBot, Twitter, Juno Therapeutics, Workday, General Fusion, Domo, Business Insider, Stack Overflow e Rethink Robotics.
La crescita e il successo di Amazon
Nel 1994 Jeff Bezos, in un rudimentale magazzino, fonda Amazon.com. La sua idea iniziale era di vendere libri online in tutte le parti del mondo. Non vi era presenza fisica dei prodotti ma solamente ordini ed invii attraverso canali digitali. Per fare ciò utilizzò i suoi risparmi e quelli dei suoi genitori (circa 300.000 dollari). Da lì a poco, nuovi investitori crebbero nell’idea vincente di Bezos puntando i loro capitali.
Dalla quotazione all’interno della borsa, fino ad arrivare ai primi risultati positivi ottenuti nel 2001, Amazon sembrava aveva finalmente raggiunto un’importante popolarità. I libri erano ormai un lontano ricordo e Jeff Bezos, fiducioso per il futuro, decide di inserire migliaia di prodotti su larga scala. Al giorno d’oggi Amazon.com offre lavoro a circa 840.000 dipendenti, dislocati in diverse località in tutto il mondo.
Fra i punti di forza, alla base del successo di Amazon.com vi è sicuramente la diversificazione sulle vendite. La presenza multibrand, infatti, è considerata la chiave dei grandi fatturati generati ad ogni chiusura d’esercizio.
La storia di Amazon, seppur bastata su positività, ha vissuto anche importanti fallimenti. Uno degli esempi più la lampanti è il lancio del Fire Phone bel 2014. Il flop colossale nel mercato degli smartphone segnò la momentanea fine di Jeff Bezos all’interno di questo complesso settore.
Beneficienza e fondi per l’ambiente
Che si tratti di salvaguardare l’ambiente o di aiutare il prossimo, Jeff Bezos è da sempre stato in prima linea. In un mondo in continua evoluzione e sempre più attenta alla salvaguardia dell’ambiente, le società continuano a proporre soluzioni sempre più eco.
Jeff Bezos, dopo aver dichiarato di voler investire ben 10 miliardi di dollari a favore del cambiamento climatico, ha annunciato di voler creare un nuovo fondo di 2 miliardi. Tali fondi, erogati sotto forma di capitale di rischio, dovrebbero servire a migliorare l’utilizzo delle tecnologie, incentivando la diminuzione delle emissioni, in direzione di un mondo più sano.
Arrivando al discorso beneficenza, nel 2018, Bezos ha stanziato circa 2 miliardi di dollari per aiutare il reinserimento di senzatetto, attraverso servizi educativi.
Le critiche
Nonostante i fondi per il miglioramento delle emozioni nei propri centri, Jeff Bezos ha ricevuto numerose critiche in riferimento agli ultimi risultati. Nonostante le vendite durante il picco della crisi del Covid-19 segnino nuovi record, la percentuale di emissioni nocive nell’ambiente ha subito un incremento del 15%.
Tale percentuale, legata alle parole fiduciose dell’amministratore delegato della società, ha creato notevoli scompigli all’interno di testare giornalistiche, trasmissioni TV ed ambientalisti. Le critiche sono state accolte dalla società, che ha intenzione di raggiungere zero emissioni di carbonio entro il 2040. Piano ambizioso, ma sicuramente possibile per una delle aziende più sbalorditive degli ultimi anni.