Link building: errori da non fare

Fare link building è importante, oggi questo concetto è abbastanza chiaro per tutti. La link building è parte integrante della SEO, non c’è posizionamento ottimale senza. Proprio in virtù della sua importanza, però, in molti hanno intrapreso quest’attività senza avere davvero chiaro cosa si può e cosa non si deve fare. I link “sbagliati” o ottenuti in modo poco limpido non solo non portano al risultato, ma possono essere decisamente controproducenti. Vediamo quali sono gli errori da non fare.

Link building improvvisata

Un errore da non fare mai, ma proprio mai, è quello di improvvisarsi. Se non sei un esperto e non hai le competenze, lascia perdere. Rivolgiti a qualcuno che sappia davvero dove mettere le mani perché se non segui una strategia ponderata e mirata, il rischio di fare un buco nell’acqua è decisamente elevato.

Stesso discorso vale per gli anchor. Molti fanno l’errore di utilizzarne troppi di tipo manipolativo, cioè che hanno un’esatta corrispondenza con la parola chiave che si vuole posizionare. Il motivo per cui si deve evitare questo tipo di azione è che i motori di ricerca interpretano quest’attività come una forzatura.

Per concludere questo discorso, non si dovrebbero mai utilizzare gli stessi anchor troppo spesso, così come si dovrebbero utilizzare gli anchor branded, cioè quelli che contengono il nome dell’azienda o del sito.

Vietato comprare link

Comprare link è vietato, in particolar modo quelli dei siti che li vendono a prezzi stracciati. I motori di ricerca interpretano tali siti come spam perché hanno un basso valore in fatto di autorevolezza. Se il sito ha una cattiva fama, inevitabilmente verrà penalizzato anche il sito da monetizzare, non solo non ci sarà un risultato apprezzabile, ma potrebbero esserci anche gravi penalizzazioni.

No ai link di bassa qualità

Oggi come oggi determinare la qualità dei link è un’operazione piuttosto semplice, vietato quindi fare i “furbetti”. Una buona campagna di link building deve assolutamente fare a meno di link di bassa qualità. Si dovrebbe sempre lavorare sulla qualità, non sulla quantità. Vanno quindi cercati siti con alto rank e i link devono essere inseriti in modo armonico senza mai snaturare il contenuto.

Content is the king, ricordalo, perché questo discorso vale sempre. Il link è un approfondimento e in quanto tale deve apportare un reale valore all’utente che non deve essere rimbalzato su un contenuto non pertinente con il link o poco interessante.

Non si pubblica su Private Blog Network

Chi è alle prime armi o chi desidera avere un riscontro -sbagliando- in breve tempo, può essere tentato dal creare siti appositamente per poter pubblicare articoli con link. Ebbene, fino a qualche anno fa questo tipo di attività era “tollerata”, o meglio, non era facile da scoprire. Oggi, invece, gli spider di Google riescono a scovare questo tipo di link building non esattamente cristallino. Bisogna quindi verificare se i domini che fanno parte di una cerchia sono registrati con i medesimi dati, se hanno lo stesso indirizzo ip o se condividono il medesimo server.

Non linkare a pagine non ottimizzate

Spingere una pagina che non è ben ottimizzata è come cercare di far decollare un aereo di linea con il motore di bassa potenza. Occorre, invece, che l’ottimizzazione on-page sia ben ponderata e la pagina ben strutturata in ottica SEO. Se prima non si fa questo lavoro è totalmente inutile il lavoro di link builiding, sarà solo tempo perso e risorse perse.

In conclusione, come vedi, fare link building in modo professionale e, soprattutto, proficuo, non è una cosa che si può improvvisare dall’oggi al domani, occorre molto studio, esperienza, pratica sul campo. Ma occorre anche una certa sensibilità e inclinazione verso questo tipo di attività.  Questo è il motivo per cui, per ottenere davvero dei risultati dalla link building, è sempre meglio lasciar operare chi ne ha le competenze e non peccare di eccessiva autostima.

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